La dinastia dei Flavi: la nascita della città eterna
Il periodo flavo a Roma nasce con l’ascesa al potere di Vespasiano, subito dopo la caduta dell’ imperatore-mecenate Nerone, nel 69 d. C.
Tutti lo definiscono come un abile politico e amministratore accorto oltre che amante dell’arte nelle più svariate forme. Roma conquista così sicurezza e splendore non solo per quanto riguarda la gestione dell’ordine interno all’Urbe ma anche per la gestione delle regione distanti dalla città: infatti le insurrezioni per opera di barbari della regione della Gallia vennero sedate con estrema rapidità dall’imperatore attraverso la spedizione di otto legioni.
Per quanto riguarda la gestione della città, Vespasiano non fu da meno al suo predecessore Nerone: costruì il Colosseo (75-80 d.C.) e i bagni pubblici. Opere maestose e importanti fino ad allora pensate solo da Nerone.
L’altro esponente del potere flavo è il figlio di Vespasiano, Tito, generale che aveva sedato le rivolte giudiache nel 70 d.C. per conto dell’imperatore Vespasiano. Divenuto imperatore nel 79 d.C. alla morte di Vespasiano ha contribuito alla terminazione del progetto del padre con la consegna del Colosseo e la prima edizione dei giochi che durarono 100 giorni.
Alla sua morte nell'81 d.C. lo succede il fratello Domiziano. Possiamo definirlo la “pecora nera” della famiglia dato che per quanto riguarda la gestione dell’amministrazione in terna è stata disastrosa non contibuendo alla continuità data dal fratello e dal padre. Molto meglio la gestione degli avvenimenti interni all’Urbe con l’organizzazione dei gioche di Roma e le battaglie tra gladiatori nel Colosseo.
Con la morte di Domiziano si chiude l’era dei Flavi visto che non ebbe figli. Dopo di lui parte la dinastia degli Antonini ma nessuno potrà fare meglio dei Flavi apparte la dinastia Giulia un secolo prima.