I Castelli

L’ORIGINE E SIGNIFICATO DEL NOME

La parola castello deriva dal latino medioevale castellum, che è un diminutivo deformato dal latino classico castrum, il quale però possiede due significati: uno al singolare “castrum” e cioè forte, ridotto; e uno al plurale “castra” e cioè attendamento, accampamento più o meno fortificato.

Il castrum era una piccola fortificazione, in legno o più raramente in pietra, in grado di ospitare pochi soldati, disposta lungo la linea di confine, il limes.

I castra, molto più grandi, erano gli accampamenti dell’esercito, che venivano piantati secondo uno schema regolare standard: un perimetro quadrangolare che andava dai 30x30 mt. ai 150x150 mt., con un recinto esterno in pali di legno o in muratura, aperto da quattro porte, fortificate da torri, singole o doppie, situate nei punti mediani dei quattro lati.

Pianta di un castrum romano

L’INCASTELLAMENTO

Nel IX secolo grazie allo sviluppo economico, all’aumento della popolazione ma anche alla situazione di insicurezza in cui gli uomini vivevano e alla crisi politica del regno italico, in tutta l’Europa occidentale si diffuse il fenomeno dell’incastellamento, cioè la costruzione dei castelli.

I termini usati nel latino medioevale, per richiamare queste costruzioni, furono “castrum o castellum” (già i romani chiamavano castrum” le loro fortificazioni di confine).

I primi castrum erano dei villaggi grandi o piccoli, difesi da costruzioni e palizzate molto primitivi, spesso in terra battuta e legno. Le palizzate erano fatte con pali divisi in due per il lungo e piantati; la terra che si otteneva dallo scavo del fossato era portata all’interno ed era utilizzata per alzare il terrapieno su cui veniva elevata la palizzata. Gli edifici e le abitazioni costruiti all’interno del castrum (fortificazioni) erano chiamati “locus”.

Questi insediamenti potevano essere costruiti ex-novo se la villa, già esistente, era disposta su una superficie troppo vasta, quindi difficilmente recintabile e difendibile. In questo caso era scelta una zona vicina dove costruire un nuovo castrum.

Solo nel XII secolo i castelli divennero dei grandi complessi di edifici con funzioni diverse: abitazioni del feudatario, stanza per i servi e i soldati, stalle per gli animali…. In queste costruzioni c’era una zona fortificata divisa in due parti ben distinte: una meglio difesa ed un’altra situata sempre all’interno del recinto ma utilizzata per le case dei contadini e per le “canève”, sorta di magazzini a volte usati come abitazioni.

Nell’area più interna fortificata c’era la torre detta “dominiorium” o “mastio”: era una torre più alta e molto robusta che doveva servire come ultima difesa nel caso in cui i nemici riuscissero ad entrare nella cinta muraria. Conteneva rifornimenti e spesso divenne l’abitazione del signore.

Nel castrum c’era anche una cappella. Con l’aumento delle popolazioni attorno al villaggio fortificato si costruivano il “burnus” o “borgo”. Soltanto in seguito si formeranno anche borghi fortificati. Attorno al borgo si estendeva il “findus”, cioè tutto il territorio dipendente dal castello, compresa la parte agricola e boschiera.

I CASTELLI NEL MEDIOEVO

I castelli sono uno dei simboli con i quali è rappresentato il Medioevo, eppure queste strutture fortificate divennero una presenza consueta nel paesaggio dell’Occidente non prima del X secolo.

Originariamente il castello ebbe quindi uno scopo difensivo, costruito prima in legno e poi in pietra. In seguito si formò attorno ad esso un piccolo agglomerato urbano, dominato da una rocca e da una chiesa e chiuso da una cinta muraria e da un fossato, accessibile, solo attraverso un ponte levatoio.

Essi però non erano solo luogo ove rifugiarsi in tempo di guerra, ma anche il simbolo del potere di un signore potente: stendardi a brillanti colori sventolavano dalle torri, mentre la luce del sole mandava lampi dall’armatura dei soldati di guardia sulle mura.

Forma e struttura di un castello non seguivano regole precise: i costruttori adattavano il progetto al territorio, alla disponibilità di mezzi e alle esigenze militari del momento: con l’evoluzione dei metodi d’assalto, furono costruite ulteriori difese sempre più resistenti.

Alte mura e solide torri erano le difese principali. Respingevano gi assalitori, mentre dai parapetti (gli “orli merlati”) i soldati sorvegliavano il territorio circostanze da una posizione sicura.

Ogni castello cercava di trarre il massimo vantaggio dalla conformazione naturale del terreno: erano costruiti in posizione sopraelevata, solitamente su colline disabitate, affinché gli assalitori dovessero affrontare un ripido pendio per raggiungere la fortezza.

Quando un castello era attaccato, si sollevava il ponte levatoio e iniziava un furioso combattimento a colpi di frecce infuocate, arieti, recipienti pieni di liquidi fiammeggianti come la pece, calce e animali morti (lanciati con tabuccco, una particolare catapulta dalla grande portata).

All’interno, si attendevano rinforzi o si sperava che i nemici se ne andassero, mentre gli assedianti aspettavano che gli abitanti del castello morissero di fame o malattie.

Vari tipi di merli

DECADENZA STRATEGICA

I primi motivi della decadenza di un castello sono insieme strategici e culturali.

Con l’introduzione dell’artiglieria, l’altezza, la posizione dominante diventa uno svantaggio. Inoltre nessun muro, per quanto spesso (quelli del Castello di Salces, nei Pirenei, avevano uno spessore di 18 metri) è in grado di resistere non tanto alla potenza, quanto alla precisione del cannone, che può colpire sempre nel medesimo punto fino ad aprire una breccia.

Anche l’autonomia difensiva delle parti del castello diventa impossibile, perché una batteria di cannoni non può difendersi da sola da un assalto, ma deve essere difesa da un’altra batteria.

Questa difesa reciproca era resa possibile dalla pianta “a stella” ideata dagli architetti rinascimentali nei loro numerosi progetti di città ideali: essa collegava le varie batterie.

I progetti di città ideali rivelano anche le ragioni più profonde della decadenza del castello.

Mentre si realizzano alcuni tra i castelli più belli e più noti (basterà citare la serie degli edifici sforzeschi, in primo luogo il Castello di Milano, lungamente annoverato tra i migliori d’Europa), si manifesta chiaramente nei progettisti la tendenza, tipicamente moderna, alla specializzazione funzionale, alla separazione dei due aspetti, civile e militare, palazzo e fortezza, che nel castello medioevale avevano raggiunto un perfetti equilibrio.

L’epoca dei castelli, intesi come espressione di un modo di vita che aveva avuto i suoi cardini nell’ordinamento feudale, volge al tramonto, è diventato ormai vivissimo il contrasto tra gli ideali propri del Rinascimento e quello dei secoli precedenti.

Si dovrà attendere il Romanticismo per far sì che il castello possa essere pienamente riabilitato.

Mentre fuori dall’Italia, la decadenza del castello non fu accompagnata da un mutamento così improvviso, visto che i celebri castelli della Loira, costruiti in pieno 500, non hanno alcuna funzione militare, ma conservano, oltre al nome, anche qualcosa dell’aspetto pittoresco degli edifici medioevali, che anzi viene

Volutamente accentuato con una stupefacente riproduzione di torri, torrette e abbaini.


Made with ❤️ by Software Engineering Arjuna Del Toso