Aristofane - Le nuvole

Autore: Aristofane

Casa editrice: Biblioteca Universale Rizzoli

Luogo e data di edizione: Milano 2001

Eventuale nome del traduttore: Alessandro Grilli

Genere letterario: Commedia

Breve riassunto della trama: La commedia ha inizio con un monologo di Strepsiade in cui l’uomo,angosciato dai debiti che aveva dovuto contrarre a causa della rovinosa passione del figlio Fidippide per i cavalli,si lamentava per la sua sventura. Al povero vecchio si presentò,tuttavia,una soluzione: nella casa di fronte alla sua, abitava Socrate che insegnava nel Pensatoio la pratica sofistica del “rendere più forte il discorso più debole”.Così propose al figlio di andarvi in modo da poter poi eludere i creditori.In seguito al rifiuto del figlio,fu costretto però ad andare lui stesso,benché fosse vecchio. Strepsiade venne accolto da Socrate che però lo allontanò per le sue risposte Inesatte e al suo posto riuscì a collocare Fidippide che fu istruito da Socrate fino al momento in cui si presentarono i creditori che furono abilmente ingannati dal giovane. Il vecchio, per la gioia,diede un banchetto durante il quale,però,il figlio recitò una poesia di Euripide,nella quale si dell’incesto tra una sorella e un fratello.Il padre sdegnato lo riprese,ma Fidippide lo percosse e lo rimproverò affermando anche di compiere una cosa giusta. Strepsiade,così, si rese conto che la colpa era sua perché aveva cercato di ingannare gli altri e di Socrate che aveva diseducato suo figlio.Così in preda all’ira,diede fuoco al Pensatoio con dentro Socrate e tutti i suoi discepoli.

Personaggi breve presentazione :

Strepsiade: Prima del matrimonio con una donna aristocratica,era un povero contadino. La sua natura è quella di un semplicione, poichè non ha esitato a ricorrere alle arti ingannatrici della scuola di Socrate per sfuggire al pagamento dei suoi debiti e poiché ha dato alla moglie la colpa di aver viziato il figlio facendone uno spendaccione. Strepsiade rappresenta,diversamente da Socrate, la mentalità comune e gretta del ceto popolare. Inoltre in diversi tratti assume caratteristiche comiche come,ad esempio, nel momento in cui,per la sua scarsa intelligenza,non riesce a comprendere i discorsi di Socrate. Solo al termine della commedia egli si rende conto degli errori che ha commesso.

Fidippide: Il lettore, già dal nome,si rende conto che questo personaggio è di origini nobili. Il suo comportamento altezzoso lo si riconosce dal modo di porsi con il padre quando questi gli propone di frequentare il Pensatoio. Solo dopo aver accettato questa proposta si accorge di trovare gusto nell’imparare novità e nell’acquisire quelle abilità per poter prendere in giro gli altri con la sua dialettica.

Socrate: Nella commedia non è certamente il filosofo che muore in nome della verità:è invece un ciarlatano che inganna con i suoi discorsi le persone ingenue alle quali riesce anche a spillare denaro.Egli pertanto rappresenta il sofista che con la sua retorica pericolosa riesce a far credere a Strepsiade l’esistenza di nuove divinità e a indurre Fidippide a disprezzare le leggi e a ritenere giusto usare violenza ai genitori.

Luogo e tempo storico in cui la vicenda è ambientata: La vicenda si svolge nella piazza ad Atene,nella quale da un lato c’era la casa di Socrate e dall’altro l’abitazione di Strepsiade, nel IV secolo a.C..

Significato dell’opera e osservazioni personali: Non pensavo minimamente che il grande filosofo fosse rappresentato in modo farsesco,come un cialtrone che raggira la povera gente,e mi sono chiesta come mai Aristofane sia arrivato a deformare in questo modo la figura di Socrate. Sono convinta che Aristofane fosse consapevole delle differenze che esistono tra Socrate e i sofisti.Ritengo tuttavia che Aristofane faccia questa operazione solo per ragioni artistiche,sfruttando la popolarità di Socrate per suscitare più facilmente il riso degli spettatori e per diffondere meglio i suoi giudizi negativi sui nuovi filosofi che propugnavano valori non accettabili. Senz’altro la commedia vuole rappresentare il contrasto tra padri e figli e quindi tra ciò che è vecchio e ciò che è nuovo.


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